La MAT SIDE JIU JITSU Molfetta, scuola di NOGI grappling e Brazilian Jiujitsu nata nel 2006 a Bari, inizialmente col nome di SUBMISSION FIGHTING UNION, per iniziativa di Vanni Altomare.
Già attiva e presente nel campo, vanta già il conseguimento di numerosi titoli, e può contare su giovani talenti che cominciano ad affacciarsi nell'agonismo.
Nel 1998 Vanni Altomare consegue il grado di cintura nera di Judo. Oltre a questa disciplina pratica lotta libera e NOGI Grappling.
Nel 2010 è stato investito del grado di cintura blu di brazilian jiujitsu dal Maestro Bernardo Serrini.
Nel 2012 ha conseguito il grado di cintura viola, dal Maestro Roberto Atalla de Moraes. Nel 2014 consegue il grado di Cintura marrone di Brazilian Jiu Jitsu.
Il 5 giugno 2016 Riceve la cintura nera da Bernardo Serrini.

Oggi è l'unico centro accreditato dalla MAT SIDE nel sud d'Italia.

Quest'anno le lezioni saranno tenute presso il centro sportivo THE BOX - CrossFit Molfetta.

PER CONTATTI: vannialtomare@gmail.com

domenica 5 febbraio 2012

EUROPEI DI LISBONA 2012: LA VENDETTA!


  
Ancora una volta mi ritrovo a dover descrivere le lunghe e intense giornate che il nostro piccolo, e allo stesso tempo grande gruppo, ha dovuto a ffrontare nella capitale portoghese, in occasione dei campionati europei di brazilian jiu jitsu. E' già la seconda volta che la nostra squadra decide di prendervi parte e, sia come team leader che come atleta, mi ritrovo a dover fare un bilancio delle nostre prestazioni cercando di valutare correttamente tutto quello che è successo, ma anche quello che avrebbe dovuto succedee e così non è stato. Le cose da raccontare sarebbero davvero tante, e non basterebbe un post a sintetizzarle, sia dal punto di visto prettamente agonistico che dal punto di vista umano. Perchè, anche se adesso mi appresto a scrivere come farebbe un cronista freddo e distaccato, come istruttore e amico dei miei compagni di viaggio, non posso prescindere dall'aspetto umano, che è stato l'unico vero motore a spingere Luigi Germinario, Mimmo Vestito, Daniela Franco, Davide Sunshine de Palma, Fernando Pappagallo, nonchè il sottoscritto, a compiere i sacrifici fisici ed economici necessari ad imbarcarsi in questa seconda avventura internazionale.
L'anno scorso, e questa è storia oramai, io stesso, con Daniela, Mimmo e Luigi, tornammo da Lisbona con le ossa rotte (agonisticamente parlando), buttati fuori al primo turno, tutti senza eccezione, e con il morale sotto i tacchi. 
Ma il nostro non è uno sport come gli altri. Non è uno di quei sport in cui si dice "e ma sai... oramai ho una certa età...", "e ma sai... quelli sono professionisti..." o ancora "e ma sai... a me va bene così, mi basta poter dire che ci ho provato! tanto so che non ci arriverei mai...". No! 
E' passato un anno, ed eravamo ancora li, a rischiare di prenderle ancora, a rischiare di restare nuovamente delusi e consapevoli che, i nostri, sarebbero potuti essere, ancora una volta, sacrifici non ripagati. Ma questa volta, eravamo più numerosi, avevamo consapevolezza del livello che ci avrebbe aspettato in gara, ed eravamo più preparati. 
E questo è quello che è successo...
Il primo giorno di lotta Luigi (sempre fortunello), Fernando e Davide, erano fra noi i primi a combattere. Luigi scende in campo determinato e sicuro... l'ho visto molto deciso, e ho pensato che stavolta avrebbe certamente dato tutto quello che aveva senza riserve. E così è stato: nella prima lotta, scampato il pericolo di un fulminep quanto immediato armbar, riesce a passare e a controllare senza mai perdere la gestione del match... vince 6 - 0!

Ho pensato questo arriva sul podio! ma così non è stato. Il destino gli mette contro un ragazzo brasiliano bravissimo che riesce a tenergli testa e a prendere il controllo della situazione. Luigi lotta come sa fare... bene! ma non basta e prende un armbar. Fine della sua scalata, ma torna a casa consapevole che la sua categoria, se pur tra le più difficili (adult pluma blue belt), è alla sua portata. Si è vero, abbiamo visto ragazzini con la cintura blu giocare in inverted guard e fare il berimbolo dalla de la riva come i fratelli Mendez... ma Luigi non è da meno! io ne sono certo. Può portare il suo gioco e fare bene.

E' la volta di Fernando. 
Fernando nei mesi precedenti aveva dimostrato un jiu jitsu molto evoluto per essere una bianca, cosa che mi faceva ben sperare in un buon risultato in gara...
eppure la pressione per una gara così grande e un pò di senso di smarrimento lo hanno inchiodato un una mezza guardia che avrebbe potuto gestire molto bene per le sue capacità ma che non è riuscito a sfruttare. La stessa cosa è capitata a Davide che ha lottato subito dopo. Entrambi hanno dovuto pagare il prezzo della prima esperienza in campo internazionale, lo stesso prezzo che l'anno scorso pagammo noi, e sono certo che questa esperienza li aiuterà a crescere così come ha reso noi più consapevoli dello stato mentale da ragggiungere in gara.



Termina così il primo giorno... con un pò di amaro in bocca per Luigi e un pò di delusione per Fernando e Davide.

Ma siamo al secondo giorno. Stavolta tocca a me, a Mimmo e a Daniela.
La prima a lottare è Daniela. Anche lei scende in campo determinata e sicura e riesce subito a dominare un match difficile ma alla sua portata...
Adesso non ricordo bene come è andata, perchè contemporaneamente ho gestito il suo warm up, il mio e quello di altri ragazzi della squadra, ma ricordo Daniela passare il primo match e tornare in zona riscaldamento ripetendo a se stessa " è ancora la prima lotta, è ancora la prima lotta!" e così la prima, la seconda e la terza, alcune vinte ai punti altre per finalizzazione... fino ad affrontare la finale, dove un infortunio al polso per tentativo di mano de vaca da parte dell'avversario la costringe a fermarsi e a recarsi in zona di soccorso. Argento per lei!!!! Grande risultato!


E' la volta di Mimmo... quest'anno più forte e preparato che mai, si appresta a guadagnare il tatami senza le sue solite incertezze. E' stato con me durante il suo riscaldamento e l'ho visto molto più lucido del solito... convinto del suo gioco e della sua micidiale Kimura. Quando è salito sul tatami, per affrontare il suo primo avversario, sapeva cosa avrebbe dovuto fare e così è stato. Passa, prende la nord sud, e chiude la sua kimura. Vince la prima e stringe il pugno in alto per la soddisfazione! Grande Mimmo!!! Arriva il momento del secondo match... Forse un pò più rilassato e felice della prima vittoria che gli ha fatto guadagnare il bronzo, Mimmo affronta un avversario cmq molto forte, ma che , sono convinto se fosse stato il primo, avrebbe battuto sicuramente. Invece non va avanti e la sua scalata si ferma qui... al bronzo! un bronzo meritatissimo che mi riempie di soddisfazione come suo istruttore e amico. Mimmo è uno di quelli che ha reso il gruppo davvero più forte e compatto e che più di tutti ha saputo contribuire alla crescita comune, mettendoci del proprio e partecipando in prima persona a tutti gli eventi senza risparmiarsi mai... GRAZIE per tutto quello che fai e continui a fare!
           

E, dulcis in fundo, tocca a me. Lotto nella prima lotta con un ragazzo polacco, fisicamente molto robusto, ma tecnicamente poco entusiasmante. Adesso, a più di una settimana di tempo, non ricordo come è andata esattamente, so solo che verso la fine del tempo ero sotto col punteggio e mi sono ritrovato a tenere una nord sud che ho dovuto trasformare in armbar. Vinco la prima! pieno di soddisfazione mi appresto a raggiungere la zona di riscaldamento.

Nella seconda lotta affronto un ragazzo brasilianio alto quasi 2 metri. Penso "se mi mette guardia è finita!". E infatti si lancia subito al suolo, ma non resce mai a chiudermi in guardia, tenta strenuamente di impostare un gioco sulla spider ma non riesce a incastrare nulla. Sul momento di passare, l'arbitro ferma l'incontro per medicare una ferita sulla sua fronte. Sono sopra di un vantaggio è il match è ancora aperto. Ma al momento di ricominciare si riparte da una mezza guardia che non esisteva!!!! Ovviamente questo favorisce il mio avversario che prende l'occasione al volo e riesce a ribaltarmi ottenendo 2 punti. Non andrà oltre per il resto del match ma gli basta per vincere. Mi fermo qui!

Alla luce di tutto posso ritenermi abbastanza soddisfatto: la squadra è cresciuta e i risultati non sono mancati. Certo, ritorno in Italia con l'amarezza di chi ha mancato, ancora una volta il podio per un soffio, ma, come sempre, sono abituato a guardare il bicchiere mezzo pieno, e adesso so, e ne sono convinto, che la squadra può vantare elementi competitivi anche all'estero, che il mio livello è migliorato, che abbiamo imparato quanto la condizione mentale sia importante, e forse è un buon 50%, di quello che fa la differenza, quando si lotta a questi livelli, e che, in definitiva, ci siamo anche noi in gare come questa!!! 

Non sono mancate anche le note negative.
Una fra tutte, adesso sappiamo che se ci dovessimo far male in gara, la IBJJF, ci lascerebbe morire senza degnarci di portarci in ospedale. Questo è quanto successo ad Andre Verdemare, che abbiamo visto fratturarsi un omero in gara, e sentirsi negare uno strappo in ospedale, da parte di quelli che loro chiamavano infermieri, in quanto, per loro, un braccio piegato al contrario non sarebbe una questione di vita o di morte! 

L'anno prossimo ci porteremo un otopedico da casa!





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