La MAT SIDE JIU JITSU Molfetta, scuola di NOGI grappling e Brazilian Jiujitsu nata nel 2006 a Bari, inizialmente col nome di SUBMISSION FIGHTING UNION, per iniziativa di Vanni Altomare.
Già attiva e presente nel campo, vanta già il conseguimento di numerosi titoli, e può contare su giovani talenti che cominciano ad affacciarsi nell'agonismo.
Nel 1998 Vanni Altomare consegue il grado di cintura nera di Judo. Oltre a questa disciplina pratica lotta libera e NOGI Grappling.
Nel 2010 è stato investito del grado di cintura blu di brazilian jiujitsu dal Maestro Bernardo Serrini.
Nel 2012 ha conseguito il grado di cintura viola, dal Maestro Roberto Atalla de Moraes. Nel 2014 consegue il grado di Cintura marrone di Brazilian Jiu Jitsu.
Il 5 giugno 2016 Riceve la cintura nera da Bernardo Serrini.

Oggi è l'unico centro accreditato dalla MAT SIDE nel sud d'Italia.

Quest'anno le lezioni saranno tenute presso il centro sportivo THE BOX - CrossFit Molfetta.

PER CONTATTI: vannialtomare@gmail.com

domenica 24 marzo 2013

Allenamento funzionale



Iniziamo subito con il precisare che non sono un laureato in Scienze Motorie, ne un allenatore con brevetto di questa o quella sigla. Sono un atleta che per forza di cose si ritrova a fare da allenatore, prima di se stesso che degli altri, con almeno 10 anni di agonismo alle spalle e 20 anni di pratica di questa o quella disciplina, tra judo, libera, grappling e bjj.
Scrivo questo post, non con l'obiettivo di insegnare come ci si allena, non avrei nessun titolo per farlo, quanto per riportare la mia personale esperienza, e cercare un confronto con chi magari ne sa più di me.

Quello che mi ha spinto a scrivere circa questo argomento, che già qualche volta ho trattato prima, è innanzi tutto l'assistere al fiorire di una serie di corsi di allenamento "creativo", anzi fitness creativo, che sto riscontrando nelle palestre, che a me sembrano più Beauty Farm che palestre nel vero o proprio senso della parola. E ciò che mi colpisce, è che il target che risponde a queste offerte, è molto diverso da quello che mi aspettavo. Per lo più, lo stesso target che affollava le palestre con i corsi di aerobica, step,  gag, ... insomma ci siamo capiti.

Eppure quando sentii parlare di allenamento funzionale per la prima volta, mi sembrava di aver capito che si tratta sostanzialmente di preparazione atletica ad uno sport... "funzionale" non significa proprio, "specifico a qualcosa" ?

La mia personale esperienza riguardo la preparazione atletica alla mia disciplina, mi ha portato ad interessarmi a diverse attrezzature più o meno conosciute, a leggere un pò, e a confrontarmi con diversi esperti. Lungi da me apprendere questo o quel sistema, con brevetti o stage, per poter essere abilitato ad insegnare: non sono e non voglio essere un istruttore di altro. Ciò che faccio è informarmi per la mia preparazione e sperimentare su me stesso.

Oggi le palestre che fanno preparazione per MMA, grappling o bjj sono piene di attrezzi curiosi, improbabili, interessanti, conosciuti o meno, tutti sicuramente utili e nessuno indispensabile. Eppure, quando iniziai a fare judo (all'inizio degli anni 90) la polisportiva a cui era iscritto, dove c'era anche il settore Lotta Libera, non aveva tutte queste attrezzature, solo dummies, delle corde elastiche ma sopratutto bilancieri olimpici.  Oggi invece i centri che si occupano di combattimento sono affollati da kettlebell, clubbel, elastici, sandbag, bulgarian bag, slamball, corde, cavi, funi, catene, pliobox, ruote di camion, martelli ... ma saranno davvero così efficaci??

La mia personale opinione è che tutta questa attrezzatura sia sicuramente efficace, ma non è indispensabile. Ciò che invece è indispensabile è capire quale, di tutta questa roba, sia realmente più indicata per noi, approfondire l'utilizzo di quello specifico strumento ed affiancarlo ad una routine fatta di attrezzature realmente indispensabili come i bilancieri olimpionici e la tanto vituperata sala attrezzi.
Già perché utilizzare la sala da body building, non vuol dire necessariamente fare body builndig.




Fino ad oggi ho approfondito l'utilizzo delle kettlebell, del bulgarian bag, delle funi, e attualmente sto provando l'accelerator rope, e devo dire che rispetto a quello che è, o che potrebbe diventare il mio modo di lottare in piedi ed al suolo, specialmente nel grappling, le funi di allenamento e l'accelerator possono essere l'attrezzo più indicato. Credo infatti, che la scelta dell'attrezzo più giusto, sia subordinata, non tanto alla preferenza personale, quanto al tipo di gesto tecnico da allenare, in base al nostro modo di lottare.
Faccio un esempio: i kettlebell sono ottimi per garantire mobilità e potenza nella zona centrale del corpo, possono essere molto efficaci se utilizzati durante tutto l'anno per migliorare la potenza e la resistenza alla fatica, ma che tipo di gesto tecnico posso "imitare" se  dovessi affidarmi alle kettlebell per un allenamento specifico? o meglio, se amo lottare facendo affidamento alla mia schermaglia di braccia, probabilmente riuscirei ad aver risultati migliori con un attrezzo che possa essere più omologo ai movimenti su cui faccio affidamento durante la lotta, quindi preferirò il bulbag e le funi. Probabilmente sceglierò un attrezzo diverso se mi affido di più alla lotta al suolo.

Personalmente, durante l'anno, nelle fasi di preparazione lontano dei periodi di gara, preferisco sperimentare o comunque variare gli stimoli nell'allenamento, sempre affiancando dei programmi di pesi con esercizi fondamentali.
Un paio di mesi prima di ogni competizione, in base alla tipologia di gara (GI/NoGI) sospendo ogni esercizio superfluo e concentro l'allenamento nel modo seguente:


  • 2 sessioni/settima molto brevi in cui utilizzo il bilanciere olimpionico con cui faccio sopratutto girate al petto, poi esercizi a corpo libero, e funi... attualmente anche l'accelerator rope. In base al periodo, utilizzo queste sessioni per fare dei circuiti, con più o meno gli stessi esercizi;
  • 3 sessioni/settimana da un ora e mezza, in sala attrezzi basate su esercizi fondamentali (panca piana, rematore, stacchi, lento)
  • 4 o 5 sessioni settimanali di allenamento sul tatami, tecnica, drill, sparring, ecc...
Le macchine isotoniche vengono spesso bistrattate, ma credo sia un errore rimuoverle da un programma, in particolare lontano dai periodi di gara. Sono abituato a vedere tutti questi attrezzi come dei semplici strumenti, ognuno con delle finalità precise, ed escludere a prescindere questa o quella attrezzatura solo perchè "funzionale" o meno, non mi sembra un buon modo di procedere. Le macchine isotoniche possono essere utili per andare ad allenare quel muscolo, o quella parte del corpo su cui siamo particolarmente deboli o carenti, in maniera più efficace di altre.

Rimando ad un'altra discussione la programmazione degli allenamenti o la compilazione dei programmi. 

Concludo dicendo che il funzionale che oggi va tanto di moda, in realtà non è nulla di diverso rispetto alla vecchia preparazione atletica di un atleta agonista, ma oggi, conformemente a tutti i processi di commercializzazione, si sta trasformando in un sistema di fitness. Questo non vuol dire che non sia efficace. Al contrario, un atleta dovrebbe essere capace di scegliere il tipo di esercizio, indipendentemente da quello che vede su youtube o dal corso che la palestra gli propone, piuttosto in base alle proprie capacità lottatorie e meglio ancora al suo gioco specifico. 

Detto questo buon allenamento a tutti!

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