La MAT SIDE JIU JITSU Molfetta, scuola di NOGI grappling e Brazilian Jiujitsu nata nel 2006 a Bari, inizialmente col nome di SUBMISSION FIGHTING UNION, per iniziativa di Vanni Altomare.
Già attiva e presente nel campo, vanta già il conseguimento di numerosi titoli, e può contare su giovani talenti che cominciano ad affacciarsi nell'agonismo.
Nel 1998 Vanni Altomare consegue il grado di cintura nera di Judo. Oltre a questa disciplina pratica lotta libera e NOGI Grappling.
Nel 2010 è stato investito del grado di cintura blu di brazilian jiujitsu dal Maestro Bernardo Serrini.
Nel 2012 ha conseguito il grado di cintura viola, dal Maestro Roberto Atalla de Moraes. Nel 2014 consegue il grado di Cintura marrone di Brazilian Jiu Jitsu.
Il 5 giugno 2016 Riceve la cintura nera da Bernardo Serrini.

Oggi è l'unico centro accreditato dalla MAT SIDE nel sud d'Italia.

Quest'anno le lezioni saranno tenute presso il centro sportivo THE BOX - CrossFit Molfetta.

PER CONTATTI: vannialtomare@gmail.com

martedì 15 novembre 2011

Ansia preagonistica 2 - i rimedi della nonna

Nel precedente post, ho trattato l'argomento in chiave tecnica, cercando di raccogliere informazioni più o meno scientifiche, googolando qua e la e riassumendo alla meno peggio, quanto riuscivo a trovare in giro tra ritagli di riviste più o meno autorevoli, magazine online, articoli scientifici etc...
Premettendo che non sono uno psicologo, ho cercato di fornire un supporto quantomeno attendibile per chiunque voglia saperne di più, o per tutti i coach che si trovano a dover sollevare l'animo dei propi ragazzi in difficoltà prima di una competizione.
Rileggendo più volte il post, mi sono reso conto che, per quel che può riguardare un praticante dilettante medio e alle prime armi, non è molto esaustivo, o meglio, il post si limita semplicemente a riportare delle informazioni in chiave, forse, troppo nozionistica.
La verità è che il problema dell'ansia da prestazione pre agonistica è, secondo il modesto parere di un agonista, un problema fondamentalmente umano, che affonda le proprie radici nell'educazione di ognuno di noi, nell'attitudine al confronto maturata nel corso della propria infanzia, e ovviamente da un fattore principale che non può e non deve essere mai sottovalutato, ossia l'esperienza.

Ogni atleta in qualunque campo, sa bene che l'esperienza maturata negli anni e sul campo, è la medicina migliore per problemi di questa natura, perchè avvicina la visione dell'allenamento alla realtà della competizione, permette di conoscere bene la dimensione mentale ed emotiva all'interno della quale sarà effettuata la prestazione, insegna a conoscere meglio e controllare la propria reazione in condizioni reali di stress.
Non si può imparare a lottare senza lottare, e non si può creare una vittoria se non sulla base di 100 sconfitte.
Spesso mi capita di ascoltare agonisti più maturi di me o ex agonisti che dispensano i loro consigli come farebbe un anziano ad un bambino, e mi stupisco sempre di quanto aderente alla realtà della lotta, sia il loro commento.
Il percorso che porta un giovane, timoroso ed inesperto agonista a diventare un lottatore sicuro di se e capace di esprimere al meglio il proprio potenziale maturato nel corso di anni di allenamento, sta proprio nella capacità di superare, volta per volta, il proprio timore o la propria insicurezza, e decidere di lottare a prescindere da tutto quello che l'ansia potrà provocare.
Ciò che deve spingere l'ansioso a combattere, deve essere la sicurezza e la volontà di crescere a qualunque condizione, e la consapevolezza che se si vuole diventare davvero bravi, bisogna accettare le regole senza compromessi, ripetendo nella propria mente "so che sarò ansioso, ma devo combattere... ", oppure "se davvero voglio crescere, non c'è altro modo, devo combattere!", o ancora "di volta in volta, sarò sempre più sicuro di me."
Per la mia esperienza, posso anche dire con sicurezza, che l'ambiente e il fattore gruppo sono determinanto in questo senso. Avere al proprio angolo un maestro veterano del settore, in cui si ripone la completa fiducia, pronto a sdrammatizzare e a stemperare un clima troppo teso è di grande aiuto. Un gruppo di agonisti esperti e meno esperti, sempre pronti a fornire supporto e stringersi compatti attorno ad ogni membro, accomunati da un sincero sentimento di fratellanza maturata durante le estenuanti sedute di rolling tutti insieme, costituisce il vero habitat naturale per un agonista in queste discipline, e favorisce l'attenuarsi dello stress da ansia pre competizione. Del resto ogni lotta, per quanto dura, vinta o persa, deve sempre finire con una risata ed un'abbraccio con l'avversario.

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